Il progetto SAFEng – Patrimonio Culturale nasce per sviluppare nuove tecnologie antincendio per proteggere edifici monumentali, musei, biblioteche e archivi storici.
Frutto della collaborazione tra Tema Sistemi, azienda promotrice del progetto, Firtech e l’Università degli Studi di Ferrara, il progetto promuove la ricerca scientifica per studiare brevetti, nuove tecnologie ma anche metodologie funzionali alla salvaguardia dagli incendi del patrimonio culturale italiano.
Grazie a un accordo di programma siglato lo scorso marzo, l’iniziativa oggi coinvolge anche il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e Ferrara Fiera Congressi.
Tra i siti in cui sarà avviata la fase sperimentale vi è anche la Reggia di Caserta e il Palazzo Ducale di Mantova.
SAFEng: allo studio nuove tecnologie per la prevenzione incendi
Il progetto di ricerca ha l’obiettivo di studiare e sviluppare nuovi sistemi per la protezione antincendio di opere irriproducibili e dal valore inestimabile, soluzioni che utilizzino agenti estinguenti naturali, sostenibili e che siano in grado di assicurare la protezione dai pericoli del fuoco anche per la movimentazione del patrimonio culturale connessa a percorsi di fruizione come grandi mostre e per le attività di restauro.
L’iniziativa si basa su un percorso ricco di sinergie tra il mondo della cultura, della ricerca, delle imprese e delle istituzioni: quattro assi che diventano un unico pilastro fondante di un progetto ambizioso per la cultura e la storia del Paese.
SAFEng Patrimonio Culturale infatti coinvolge:
Firtech: startup innovativa, nata da un ramo di Tema Sistemi, azienda specializzata da oltre 30 anni nella progettazione e produzione di sistemi antincendio certificati e socia di GBC italia;
L’Università degli Studi di Ferrara: che partecipa al progetto per il trasferimento tecnologico al sistema industriale di nuove metodologie, apparati e materiali innovativi;
Il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco: che ha il compito di supervisionare la ricerca e ne assevera i risultati in qualità di ente super partes, gestendo il lato normazione e formazione.
Ferrara Fiere Congressi: che contribuisce al progetto con la sua specializzazione nel mondo dei beni culturali, dei rischi e del restauro.
Come proteggere bene il nostro patrimonio culturale dagli incendi?
Il patrimonio Culturale Italiano è composto da 4.980 Musei o similari aperti al pubblico (dati ISTAT 2018) di cui 282 aree archeologiche e 537 complessi monumentali. Inoltre sono 110.000 i beni immobili di valore culturale, abbandonati o non utilizzati, classificati nella Carta del rischio del patrimonio Culturale 2012 dal MIBACT. Oltre a ciò vi sono 37.000 luoghi sotto tutela ambientale e culturale, privati (dati FAI, Fondo ambiente italiano 2020).
Per proteggere dal rischio incendi un patrimonio così immenso è nato il progetto SAFEng Patrimonio Culturale, che ha scelto quattro città simbolo per promuovere l’innovazione tecnologica:
Taranto: è la sede legale e operativa ed è dotata di campi prova dove vengono effettuati test in scala reale per simulare gli incendi nei contesti da tutelare;
Ferrara: è la sede scientifica del polo, grazie agli accordi siglati con l’Università;
Ravenna: è la sede dei laboratori di ricerca applicata in collaborazione con l’Università di Ferrara;
Roma: è la sede di rappresentanza istituzionale e comunicazione.
«Il valore aggiunto di questo progetto risiede nel fatto che non si punta più a proteggere solo l’uomo, ma si punta a trovare soluzioni antincendio che salvaguardino anche l’edificio e i beni che vi si trovano all’interno – ha detto Fabrizio Cola, Coordinatore del Progetto SAFeng Patrimonio Culturale e presidente della startup Firtech – il nostro Patrimonio ha un valore inestimabile e non possiamo correre il rischio di perderlo, anche dal punto di vista economico. Per questo il progetto punta a studiare e sviluppare sistemi tecnologicamente innovativi. Cominceremo la fase sperimentale già durante il mese di giugno per poi finire entro settembre e iniziare il lavoro scientifico e tecnico di laboratorio».
Cos’è SAFEng Patrimonio Culturale: l’intervista a Fabrizio Cola, Coordinatore del progetto
Musei e biblioteche: i sette luoghi della cultura individuati per la fase sperimentale
Oggi grazie anche alla collaborazione con il Ministero della Cultura cominciano a muoversi i primi passi di questo importante progetto.
«Le norme offrono strumenti e procedure che necessitano di verifiche di metodi e sistemi attraverso sperimentazioni concrete che possono avvalersi anche di ricerche sul campo e dell’utilizzo di nuove tecnologie – ha detto Marica Mercalli, Direttore Generale Sicurezza del Patrimonio Culturale del Ministero della Cultura durante l’evento online di presentazione del progetto – tra i fattori di rischio che minacciano il nostro patrimonio culturale, il rischio incendio è quello che più fa riflettere vista la particolare vulnerabilità dei nostri beni, mobili e immobili, anche perché ogni volta che si parla di sistemi antincendio nei luoghi della cultura, bisogna tenere conto di tutti gli aspetti di tutela degli immobili storici».
Ma a che punto siamo con il progetto?
A oggi, come annunciato da Caterina Rubino, Direttore Generale Sicurezza del Patrimonio Culturale e coordinatore Area Tecnica, sono stati individuati sette siti di interesse culturale su cui avviare le sperimentazioni, tra cui due musei e sette biblioteche.
– La Reggia di Caserta;
– Il Palazzo Ducale di Mantova;
– La biblioteca universitaria di Cagliari;
– La biblioteca Marucelliana di Firenze;
– La biblioteca statale Isontina di Gorizia;
– La biblioteca universitaria Alessandrina di Roma;
– La biblioteca statale annessa al Monumento Nazionale di Santa Scolastica a Subiaco.
Ovviamente, il percorso di ricerca non potrà prescindere dalla conoscenza dei beni da salvaguardare.
«L’Università di Ferrara studierà sistemi per la salvaguardia e la riduzione dei fattori di rischio, ma avrà il compito anche di incrementare la conoscenza storica e conservativa del patrimonio – ha detto Carmela Vaccaro, delegata dal Rettore dell’Università di Ferrara – questa è un’occasione per applicare le nuove soluzioni digitali ma anche per conoscere e far conoscere il nostro Patrimonio, abbinando a questo percorso, tutela e prevenzione».
SAFEng: studiare soluzioni antincendio innovative. L’intervista al Prof. Stefano Piva, Coordinatore Scientifico del progetto
Il protocollo GBC Historic Building
La tutela degli edifici storici è un tema caro anche a GBC Italia ed è al centro delle numerose attività che porta avanti l’Associazione presieduta dall’Ing. Marco Mari.
«Il nostro territorio ha delle eccellenze incredibili ed è importante sottolineare tre parole chiave: prevenzione, emergenza e ricostruzione dove il peso che dobbiamo dare è legato al tema prevenzione – ha commentato il presidente Mari intervenendo all’evento di presentazione – prevedere metodi che siano pre-ingegnerizzati, perché la corretta gestione dell’emergenza non può che vedere l’applicazione non estemporanea delle migliori prassi, delle migliori culture, delle migliori conoscenze, strumenti e prodotti. SAFEng per noi è un banco di prova: un vero e proprio approccio olistico e questo è centrale quando si parla di sistemi complessi come i beni dal valore storico testimoniale».
«Tale approccio sistemico è il punto centrale: GBC Italia da sempre opera definendo e rendendo attivi gli strumenti che misurano la sostenibilità del sistema edificio e dell’ambiente costruito – ha aggiunto – la nostra community ha coniugato per la prima volta, a livello mondiale, un nuovo protocollo che si chiama GBC Historic Building e il primo elemento di questo protocollo è la valenza storica dell’edificio che ha a che vedere con la conoscenza dell’immobile. A ciò si aggiunge la corretta analisi, non solo delle forme del degrado dell’edificio, ma anche dei modi con i quali lo possiamo gestire, incluse le emergenze, come quelle causate da un incendio. I materiali a esempio, devono essere studiati appositamente per contrastare tale rischio e il protocollo GBC Historic Building tiene conto di questi aspetti».
Rivedi l’evento di presentazione a questo LINK
*Articolo tratto dalla rivista Online Ingenio.
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